lunedì 28 novembre 2016

Step 18: Lo Zaffiro nella Pittura

È possibile reperire il color blu zaffiro in molte opere pittoriche, in quanto, un blu così intenso, viene utilizzato spesso per rappresentare paesaggi notturni appena illuminati.

È questo il caso della “Notte Stellata sul Rodano”, uno dei dipinti maggiormente conosciuti del pittore olandese post-impressionista Vincent Van Gogh, realizzato durante il suo soggiorno ad Arles nel settembre 1888 ed attualmente esposto al Musée d’Orsay a Parigi.

"Notte Stellata sul Rodano", olio su tela, 72,5 x 92 cm, 1888
Possiamo formulare ipotesi corrette sulla realizzazione e sul significato di questo quadro grazie alla corrispondenza letteraria che il pittore aveva col fratello Theo.
Nell’opera il pittore posa diversi strati di pittura uno sull’altro per ottenere l’effetto “nube” che avvolge tutto l’ambiente; inoltre la posizione dalla quale è ritratto il paesaggio è stata scelta appositamente dal pittore perché permette di riportare i riflessi della luce della città di Arles nel fiume Rodano.
Opera gemella di questa è la famosissima “Notte Stellata”.

Per ogni approfondimento sull’opera:

Sitografia:

domenica 27 novembre 2016

Step 17: Lo Zaffiro nei Brevetti

Nel mondo moderno delle innovazioni tecnologiche, come nel mondo antico (il primo brevetto risale all’Antica Grecia) delle grandi scoperte, il creatore di una qualunque invenzione, di un modello o di un marchio di impresa ottiene il diritto esclusivo di sfruttamento depositandone il brevetto.
Con invenzione si intende una nuova soluzione ad un determinato problema tecnico riguardante un processo o un prodotto.

Uno dei tanti brevetti depositati in cui è presente il color zaffiro è stato pubblicato nel 2015, ed è stato inventato da Jack Malinowski, Gary Lacourt e Frank Calcagni, e riguarda la creazione di un’imitazione artificiale di un diamante, che abbia caratteristiche molto simili ad un diamante vero, avente un rivestimento di zaffiro.
Di seguito i dati del brevetto ed una breve descrizione.

Numero di pubblicazione
US9055792 B2
Tipo di pubblicazione
Concessione
Numero domanda
US 13 / 577.068
Data di pubblicazione
16 giu 2015
Data di registrazione
4 feb 2011
Data di priorità
4 feb 2010
Pubblicato anche come
US20130239614, WO2011097498A2, WO2011097498A3
Inventori
Jack Malinowski, Gary Lacourt, Frank Calcagni
Assegnatario originale
Lautrec Corporation

Il brevetto consiste, come detto prima, nella creazione di un’imitazione di un diamante fatta in laboratorio atta a realizzare una gemma, composta prevalentemente da ittrio e zirconio alla quale viene applicato un rivestimento di zaffiro tramite una deposizione con un fascio ionico, avente caratteristiche fisiche e visive simili a quelle di un diamante. Questa invenzione ha anche lo scopo di migliorare le proprietà, per renderle più simili a quelle di un diamante, della zirconia, nota imitazione della pietra preziosa.

Presente in sitografia un link che rimanda all’intera descrizione del brevetto depositato.

Sitografia:

sabato 26 novembre 2016

Step 16: Lo Zaffiro nel Design

 "(…) La Gommapiuma Pirelli ha rivoluzionato, si può dire, la forma delle poltrone. È questo uno dei casi in cui il gusto moderno trova nel materiale il mezzo per raggiungere forme nuove e caratteristiche riesaminando d’accapo i problemi formali di questo tipo di mobile (…)".
Franco Albini, 1936

Nel ricercare il nostro colore all’interno del mondo del design italiano, ecco la poltrona “Fiorenza”, disegnata nel 1952 dall’architetto e designer italiano Franco Albini, importante architetto del XX secolo aderente al Razionalismo Italiano.
La poltrona diventò immagine simbolo della gommapiuma (poliuretano espanso elastico), ultima frontiera della produzione di mobili imbottiti dell’epoca.
 
Poltrona Fiorenza blu
"La poltrona Fiorenza - scriveva Franca Helg, dello studio Albini-Helg - che Arflex mise in produzione nel 1952, è il re-design di una poltrona che Franco Albini disegnò nel 1939 e che fu realizzata in pochissimi esemplari di produzione artigiana. La produzione Arflex ebbe diverse successive rielaborazioni: le varianti riguardavano soprattutto il cavalletto di legno e il suo modo di connessione con le parti imbottite. Per le sue specifiche caratteristiche di design e d'uso, Fiorenza è in effetti una poltrona molto comoda per una corretta posizione ergonomica, sia per la conversazione che per la lettura e il riposo. Può essere confrontata con le tradizionali "bergères", pur avendo una linea leggera e un disegno molto inciso di gusto contemporaneo".

La struttura portante a vista è in legno massello di faggio tinto noce, mentre lo schienale e la struttura del sedile sono in legno massello di abete rivestito di gommapiuma indeformabile, avente densità differenziate. Il bracciolo invece è in metallo ricoperto da gommapiuma flessibile, mentre l’elasticità della seduta è ottenuta grazie a delle cinghie elastiche rinforzate. Inoltre la poltrona non è sfoderabile.

Sitografia:

venerdì 25 novembre 2016

Step 15: Lo Zaffiro nella Pubblicità

Logo della Barilla
Una delle principali aziende italiane ad aver preso un blu molto simile allo zaffiro come colore simbolo della sua marca è la Barilla, multinazionale italiana del settore alimentare che ha come suoi prodotti di punta pasta secca, sughi pronti e prodotti da forno in generale.
Fondata a Parma (attuale sede principale) nel 1877 da Pietro Barilla, l’azienda utilizza in Italia il noto slogan pubblicitario “Dove c’è Barilla, c’è casa”.

Segue uno dei manifesti pubblicitari Barilla indicativo della predominanza del colore blu scuro all’interno del marchio aziendale.
Manifesto pubblicitario Barilla del 1927

Si allega inoltre questo link dove è possibile visionare altri manifesti pubblicitari dell’azienda riferiti a diversi anni:


Sitografia:

mercoledì 23 novembre 2016

Step 14: Lo Zaffiro nella Chimica

Come più volte detto, il color zaffiro prende il nome dall'omonima pietra preziosa; quest’ultima è una varietà di corindone, che chimicamente è ossido di alluminio, sostanza fortemente allocromatica.
Asterismo sulla superficie dello zaffiro
Star of  Bombay (182 carati)
Il termine zaffiro identifica la varietà blu-azzurra del corindone, ma la stessa denominazione viene frequentemente utilizzata, unitamente ad un aggettivo, per identificare qualunque sua colorazione diversa da quella blu (ad esempio la varietà rubino).
Il colore blu-azzurro tipico della gemma deriva da inclusioni di ematite e rutilo. Nel caso in cui le inclusioni si orientassero in modi particolari, si può presentare il fenomeno dell'asterismo.


Un pigmento dalla tonalità simile al color zaffiro molto usato in passato, soprattutto in Europa, dal medioevo fino alla fine del 1600, è l’Azzurrite. Esso è un minerale di rame costituito da carbonato idrato, la cui formula chimica è 2CuCO3.Cu(OH)2. L’azzurrite si trova sempre in natura associata ad un altro carbonato di rame, la malachite, un pigmento verde di formula CuCO3.Cu(OH)2.
Minerale azzurrite
Il pigmento si preparava dal minerale mediante macinazione e lavaggio, tradizionalmente si aggiungeva all’acqua del lavaggio miele o colla di pesce per facilitare la separazione del pigmento dalle impurezze.
L’azzurrite è stata usata per sofisticare il più caro azzurro oltremare. Per riconoscerla da quest’ultimo bastava scaldare il pigmento al calor rosso: l’azzurrite diventava nera perché perdeva anidride carbonica trasformandosi in CuO.
Il suo declino si verificò con l’affermarsi della pittura ad olio, infatti le sue proprietà superficiali in olio scompaiono.


Sitografia:

martedì 22 novembre 2016

Step 13: Lo Zaffiro nel Fumetto

Pensando al color zaffiro non si può non pensare alla gemma da cui trae il nome, e se andiamo a ricercare una pietra preziosa nel mondo dei fumetti, viene subito in mente uno dei ladri più conosciuti al mondo: Diabolik.


Copertina dell'albo n. 628
L’albo a cui si fa riferimento è il num. 628 (anno XXXVIII), il cui titolo è “I dieci zaffiri stellati”, in cui il famoso ladro ha come obiettivo del suo colpo proprio dieci zaffiri.
Si riporta la pag. 27 dell’albo, nella quale, pur essendo un fumetto in bianco e nero nel quale non è possibile apprezzare i colori, è riportata la vignetta in cui il protagonista trova una foto dei dieci zaffiri.
Riuscirà a portare a termine il colpo?
                                   Albo n. 628, pagina 27                                              
                  

domenica 20 novembre 2016

Step 12: Lo Zaffiro in Cucina

Passando ora dalla biblioteca alla cucina, possiamo trovare una tonalità molto simile allo zaffiro in un frutto del sottobosco: il Mirtillo Blu.
Mirtilli Blu
Questo frutto ha tradizioni antichissime e viene utilizzato per curare diverse patologie. I mirtilli generalmente crescono nelle zone montane (sulle Alpi e gli Appennini), nei boschi e trovano la loro maggiore diffusione sui terreni ricchi di humus. Sono dei piccoli arbusti appartenenti alla famiglia delle Ericacee, alti circa 60 cm. La loro fioritura avviene in primavera e si distinguono in tre differenti specie: mirtillo nero, rosso e blu.
I frutti, bluastri, hanno l'aspetto di bacche, ma in realtà sono false bacche, perché si originano da sepali, petali e stami, oltre che dall'ovario.
Secondo alcune recenti ricerche effettuate negli Stati Uniti, queste piccole bacche, sarebbero dotate di un enorme quantitativo di sostanze antiossidanti, in grado quindi di prevenire patologie cardiovascolari, proteggere dai tumori e addirittura ritardare il naturale processo di invecchiamento. Dunque hanno un duplice scopo: da una parte rappresentano una fonte di alimento, dall'altra vengono utilizzate come medicamento.


Bottiglia di Blue Curaçao
di una nota marca
Passando dalla cucina all’angolo bar ritroviamo il colore protagonista grazie al Blue Curaçao: un liquore a base di scorze di laraha, un tipo di arancia dal caratteristico sapore amaro che cresce nell'isola di Curaçao. Tale pianta è una varietà di arancia amara non nativa dell'isola, ma importata dagli spagnoli. Il suolo povero di nutrienti e il clima arido di Curaçao hanno cambiato il gusto iniziale del frutto, creando questa varietà (laraha).
Il liquore ha un deciso gusto di arancia con gradazione alcolica e amarezza del gusto variabili a seconda del produttore. Il colore è generalmente trasparente, ma vengono spesso commercializzate versioni colorate di verde, rosso, arancione e, spessissimo, blu.


Sitografia:

sabato 19 novembre 2016

Step 11: Lo Zaffiro in un Documento

Facendo una ricerca del color zaffiro all’interno di un documento, sia esso un libro, una fotografia o persino un ritaglio di giornale, salta all’occhio un libro di uno scrittore francese nel quale si narra di una tavoletta di zaffiro nel quale è presente una particolare incisione.
Il libro in questione è “Il Libro di Zaffiro” (titolo originale: “Le Livre de Saphir”), di Gilbert Sinoué, prima edizione in lingua originale di Edition Denoel, anno di pubblicazione: 1996.
Con infinita delicatezza, lo sceicco tolse la guaina di cuoio. Ne scaturì una tavoletta di zaffiro. Di una trasparenza irreale, misurava circa un cubito e mezzo di lunghezza e uno di larghezza. … Questi spalancò gli occhi. In mezzo a un alone bluastro stavano emergendo le quattro lettere: IO SONO COLUI CHE È” (citazione dall’edizione italiana Neri Pozza Biblioteca, prima edizione e-book 2016-9, pagina non visibile).
Copertina del libro
A seguire un riassunto della trama:
Toledo 1487: un anziano rabbino, uno sceicco di mezza età e un giovane monaco francescano, affratellati dal giuramento fatto a un comune amico ebreo finito sul rogo, decidono di intraprendere un avventuroso viaggio alla ricerca di una misteriosa tavoletta di zaffiro, dove, a detta di chi l’ha avuta tra le mani, sono impresse le risposte di Dio agli interrogativi fondamentali che da sempre l’uomo si pone sulla propria esistenza. Nel corso del rocambolesco pellegrinaggio attraverso la Spagna di Ferdinando e Isabella – una Spagna illuminata dalla luce livida dei roghi degli autodafé, incrudelita dalla guerra di Riconquista e minata dal mal sottile del fanatismo religioso e del furore antisemita – i tre scamperanno per un pelo agli agguati degli eserciti cristiano e musulmano, si apriranno un varco tra le fitte maglie tese dell’Inquisizione, troveranno il tempo di fare la conoscenza di uno stravagante marinaio genovese che parla castigliano e sogna di raggiungere le Indie navigando hacia ponente, e scopriranno infine, con una certa sorpresa, che il fine del loro viaggio non è altro che il viaggio stesso.

Sitografia:

giovedì 17 novembre 2016

Step 10: Lo Zaffiro negli Emblemi

Il blu Zaffiro e le tonalità adiacenti sono colori spesso presenti in emblemi e simboli di qualunque specie, dalle marche di qualunque tipologia di prodotto agli stemmi nobiliari.
Ma vivendo a Torino, città dell’auto per eccellenza, non è possibile non prendere in considerazione lo stemma di una delle storiche case automobilistiche torinesi: la Lancia.

Attuale stemma Lancia 
La Lancia viene fondata ufficialmente il 29 novembre 1906 da Vincenzo Lancia (ex collaudatore ed ex pilota Fiat) e dall’amico Claudio Fogolin e si specializzò nella fabbricazione di veicoli di lusso.
Bozzetti presentati dal conte Biscaretti
(la scelta ricadde sull'ultimo a destra)
Dopo il primo pionieristico logo, nel 1910 Vincenzo Lancia affidò al conte Carlo Biscaretti di Ruffia - futuro fondatore del Museo dell’Automobile di Torino - l'incarico di studiare un marchio capace di far riconoscere il nome "Lancia" al primo colpo d'occhio. Il conte predispose cinque disegni, tra i quali Vincenzo scelse quello che - includendo nome, bandiera e volante - meglio avrebbe rappresentato la filosofia Lancia.
Il logo rimane invariato fino al 1929, quando viene inserito all'interno dello scudo che diverrà una costante nelle successive evoluzioni.
Il primo cambiamento radicale avviene nel 1957: con il passaggio al gruppo Pesenti arriva un logo stilizzato, ma che mantiene i segni distintivi scelti dal fondatore.
Con il successivo passaggio di mano dal gruppo Pesenti al gruppo Fiat si torna al logo del 1929, modernizzato nella grafica e nei colori.
Rimarrà pressoché invariato fino al 2007, quando allo studio Robilant viene affidato lo sviluppo del logo attuale, molto criticato dagli appassionati per l'eccessiva stilizzazione e per l'assenza di quei segni caratteristici voluti alla nascita dal fondatore dell'azienda.

Evoluzione del logo Lancia

Sitografia:

mercoledì 16 novembre 2016

Step 9: L'Abbecedario dello Zaffiro

Attraverso l’abbecedario si vuole definire un universo orbitante attorno al color zaffiro non limitandosi ad un unico campo delle discipline umane, ma svariando dal campo letterario a quello scientifico, da quello folkloristico a quello artistico e così via.

·      A come (BLUE) ANGELS


    I Blue Angels sono il team aereo acrobatico della Marina degli Stati Uniti d'America, il più vecchio tra quelli ancora attivi, così chiamati per il colore blu della fusoliera e le ali del velivolo.

·      B come BARILLA
Multinazionale italiana di pasta e prodotti da forno nota in tutto il mondo. Ha fatto della tonalità blu scuro, il colore predominante all'interno del suo marchio. Si rimanda al link di un post di questo blog: Step 15: Lo Zaffiro nella Pubblicità.

·      C come CIELO STELLATO
E ci si riferisce al blu scuro e intenso di una notte illuminata esclusivamente dal bagliore delle stelle e della Luna.

·      D come DORY


    Famoso pesciolino protagonista dei film Pixar “Alla ricerca di Nemo” e “Alla ricerca di Dory”.

·      E come ELMO


    Uno dei simpatici pupazzetti della serie animata “I Muppet”.

·      F come FRANCIA (NAZIONALE DI CALCIO FRANCESE)
La tradizionale divisa casalinga della nazionale di calcio francese riprende il blu del Tricolore (da qui il soprannome Les Bleus).

·      G come GIOIELLO
La gemma da cui il colore prende il nome viene utilizzata, nel presente come nel passato, come ornamento per donne e sovrani.

·      H come HP

    Abbreviazione di Hewlett-Packard, colosso statunitense nel settore informatico.

·      I come IKEA

    Multinazionale svedese specializzata nella vendita di mobili, complementi d’arredo e oggettistica per la casa.

·      L come LANCIA
    Storica casa automobilistica torinese. Si rimanda al link di un post di questo blog: Step 10: Lo Zaffiro negli Emblemi.

·      M come MIRTILLO
Frutto del sottobosco presente soprattutto in zone montane. Si rimanda al link di un post di questo blog: Step 12: Lo Zaffiro in cucina.

·      N come NIVEA
Azienda tedesca di cosmetici il cui noto logo è di una tonalità di blu molto simile allo zaffiro.

·      O come OFFICE WORD

    Uno dei programmi principali del pacchetto Microsoft Office, il cui logo, nonostante vari restyling è sempre stato di un colore blu scuro. 

·      P come POKEMON ZAFFIRO
Nessun nato negli anni ’90 non conosce uno dei primi videogiochi della serie diventata poi un cult per tutti i giocatori di Game Boy.

·      Q come QUASAR


    Un quasar è un nucleo galattico attivo estremamente luminoso. Si trova nell’ambiente spaziale, luogo blu scuro per eccellenza.

·      R come REGIONE CALABRIA 


    Il gonfalone della Regione Calabria (mia regione di origine), ha il fondo di colore blu scuro con la scritta “Regione Calabria” dorata, con al centro uno stemma che racchiude in una cornice ovale i quattro simboli che rappresentano la regione: il pino laricio, il capitello dorico, la croce bizantina e la croce potenziata.

·      S come SANGUE BLU
Espressione coniata dalla classe operaia del Medioevo per descrivere la nobiltà.

·      T come TIM
Azienda leader italiana nel settore della telefonia fissa e mobile che ha fatto di un rosso acceso e un blu scuro i colori caratteristici del suo marchio (ultimamente rinnovato).

·      U come UNIONE EUROPEA
Organizzazione sovranazionale di carattere politico-economico, che comprende 28 paesi membri tra cui l’Italia, la cui bandiera rappresenta 12 stelle dorate su sfondo blu.

·      V come VENA
Le vene sono i vasi sanguigni che conducono il sangue verso il cuore, nei libri di anatomia sono spesso rappresentate con un colore blu scuro (dato il loro colore molto più scuro del sangue arterioso perché ricco di anidride carbonica).

·      Z come ZAFFIRO
     Pietra preziosa da cui il colore trae il suo nome.